28/11/2024 ore 09:45
Gualdo Tadino: sabato 12 giugno Vittorio Sgarbi inaugura la mostra "Come in una risacca" di Anna Morroni
Vittorio Sgarbi, dopo il successo dei progetti espositivi “Luciano Ventrone. Meraviglia ed Estasi” e “La stanza segreta”, torna a Gualdo Tadino, per la mostra antologica “Come in una risacca”, dedicata all’artista Anna Morroni. Promossa dal Polo Museale, a cura di Catia Monacelli, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino, sarà inaugurata alla presenza del noto critico e delle autorità cittadine sabato 12 giugno alle 12. Un ritorno alle origini quello dell’artista, all’anagrafe Anna Berardi, nata a Gualdo Tadino, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Perugia, sotto la guida del professore e pittore aerospaziale Gerardo Dottori. Ha insegnato per diversi anni storia dell’arte e disegno, per poi dedicarsi esclusivamente all’arte, esponendo in Italia e all’estero. Oggi vive e lavora tra il suo atelier di Grottaferrata, a Roma, e quello di Lugano, in Svizzera. “Molto c’è da dire sull’opera di Anna Morroni, sulla sua poetica e intrinseca bellezza” – queste le parole del critico Vittorio Sgarbi, “figure solitarie si alternano a dipinti dove emerge la complessità del gruppo umano, come in una Babele in cui la comprensione sembra perduta per sempre. Trapela una tensione psicologica, il ricordo di un sogno che si materializza davanti ai nostri occhi, rendendo congelate e quasi immobili le figure di picassiana ispirazione”. La mostra è accompagnata dal catalogo e tra gli scritti, quello del giornalista e critico d’arte Andrea Barretta, che prenderà parte all’evento. “Questa mostra è un segnale di ri-partenza”, ha precisato il primo cittadino Massimiliano Presciutti, “nell’ottica della crescita culturale e della promozione dell’arte e del turismo nella nostra città”. L’esposizione vanta sicuramente un contenitore di eccellenza qual è quello della Chiesa monumentale di San Francesco. “I progetti promossi dal circuito museale di Gualdo Tadino”, ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Barbara Bucari, “sono un’officina, un laboratorio di sperimentazione in continua evoluzione, che si nutre del confronto che gli artisti instaurano con spazi museali già abitati e che popolano con nuove espressioni, linguaggi e cifre stilistiche”. Non un luogo neutro sicuramente la Chiesa di San Francesco per l’artista, nata in Corso Italia n.23, all’ombra del campanile, scenario in cui vennero celebrate nel 1963 le sue nozze con Bruno Morroni, compagno di vita e mentore.
“I viaggi nel mondo, l’incontro con altri popoli e la passione per la fotografia”, scrive la curatrice Catia Monacelli, “si ritrovano nella sedimentazione pittorica, divenendo una superficie di colore e di pelle insieme, limite invalicabile per l’artista e per lo spettatore, come la quinta di un teatro”. La mostra è aperta al pubblico fino al 25 luglio e visitabile da giovedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.00.
9/6/2021 ore 13:20
Torna su